Trebbiano d’Abruzzo Valentini

Impossibile racchiudere in poche righe l’esperienza entusiasmante vissuta alle Pale di San Martino, sulle Dolomiti. Una settimana di tempo splendido, una settimana di arrampicata in un ambiente strepitoso, ma soprattutto una settimana trascorsa con persone speciali e appassionate che mi hanno dato tantissimo.
Ditemi se esiste un’esperienza più bella di questa: svegliarsi all’alba circondati da un paesaggio mozzafiato, partire con i compagni di cordata alla ricerca dell’attacco della via, arrampicare tutto il giorno fra concentrazione e risate e – dopo un’impegnativa discesa – raccontarsi al rifugio le avventure vissute quel giorno. Impagabile. E – nonostante le articolazioni rotte e i muscoli provati – non vedere l’ora di ripartire il giorno dopo. No, non esiste un’esperienza più bella di questa.

L’abbinamento con un fuoriclasse come il Trebbiano d’Abruzzo di Valentini (2010) mi viene spontaneo. Il naso ti accoglie elegante e discretamente ti apre le porte del suo mondo. Si separano le fronde di una fitta vegetazione, da cui filtrano raggi di fieno e camomilla. Si irradiano canfora e sentore fumè. Suggestioni di funghi e sottobosco, iodio e salmastro. Sono solo alcuni dei caratteri che ti presenta. Come con una persona che ti interessa davvero, sai che potresti volerci dialogare ancora a lungo e approfondire la sua conoscenza, trovando ogni dettaglio affascinante. In bocca è eccezionale, sfaccettato e mai banale, l’equilibrio è impressionante. Può un vino essere così perfetto?
Il Trebbiano d’Abruzzo di Valentini è un viaggio, una vera e propria esperienza, o – usando i termini del mio diario – è l’essenza stessa dell’esplorazione. Esiste forse un’esplorazione più bella di quella che ripeteresti perché ogni volta ti fa vivere nuove avventure? Non esiste esplorazione più bella di questa!

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Vie fatte: via Castiglioni/Detassis su Campanile Pradidali, via Castiglioni/Battisti sulla Cima di Roda, via Castiglioni/Dettassis sulla Cima Wilma, via Franceschini/Fusai sulla Torre Pradidali.
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L’ultima foto è stata scattata da Gabriele, grande compagno di avventure.

Grazie di cuore alla Scuola di Alpinismo del CAI di Como e della Valleseriana / SassBaloss che hanno reso possibile questa esperienza.

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